An Entity of Type: agent, from Named Graph: http://dbpedia.org, within Data Space: dbpedia.org

The cavallo was a copper coin of southern Italy in the Renaissance. It was minted for the first time by King Ferdinand I of Naples in 1472. It gained its name from the figure of a horse on the reverse. The name later was used for coins of the same values but with different types such as that minted by Charles VIII of France at Naples in 1494. As its value decreased, the cavallo was abolished in 1498 and replaced with the doppio cavallo ("Double Cavallo"), also known as sestino, by Frederick I of Naples.

Property Value
dbo:abstract
  • El Cavall és una moneda de Nàpols, emesa en diferents èpoques entre els segles XV i xviii. Dotze cavalls equivalien a dos tornesos o un gra d'or (1/600 unces d'or). (ca)
  • The cavallo was a copper coin of southern Italy in the Renaissance. It was minted for the first time by King Ferdinand I of Naples in 1472. It gained its name from the figure of a horse on the reverse. The name later was used for coins of the same values but with different types such as that minted by Charles VIII of France at Naples in 1494. As its value decreased, the cavallo was abolished in 1498 and replaced with the doppio cavallo ("Double Cavallo"), also known as sestino, by Frederick I of Naples. The cavallo was mint again shortly under Philip IV of Spain (the Kingdom of Naples at the time was ruled by Spain) in 1626. Multiples (2, 3, 4, 6 and 9 cavalli) were minted until Ferdinand IV. The last coin of three cavalli was minted in 1804, being replaced by the tornese, equal to 6 cavalli. (en)
  • Il cavallo è una moneta di rame emessa per la prima volta nel 1472 da Ferdinando I per Napoli e per la Sicilia. Al dritto portava la testa del re ed al rovescio un cavallo passante. Dal XIII secolo, la quantità d'argento nelle monete del regno andava facendosi sempre più scarsa, fino a raggiungere la proporzione di 1/16 d'argento per 15/16 parti di rame o anche 7/360 parti argento per 353/360 di rame con la sesta emissione di denari d'argento da parte di Federico II. Siccome i denarelli aragonesi erano coniati con una scarsa proporzione d'argento, e quindi considerevole il guadagno che la Regia Curia traeva da quella sleale monetazione, nel Reame e negli stati circonvicini era comune pratica falsificare le monete. Dietro la protesta dei pubblici ufficiali destinati a riscuotere le imposte del reame, che si lamentavano dello scarso valore della moneta, Ferdinando I, dietro consiglio di Orso Orsini duca d’Ascoli, bandì che fossero vietati i denari di biglione e che si coniassero, invece, monete di puro rame, grosse quanto le antiche medaglie, ossia mezzi carlini degli Angioini. Sulle monete di rame, essendo scarso il guadagno, i falsari non troverebbero utilità alcuna nel coniarle. Ordinava inoltre Ferdinando che, da una parte di detta moneta fosse ritratta la sua effigie, e che, dall'altra si ponesse "una qualche digna", come proposto dal Conte di Maddaloni, Diomede Carafa. Venne quindi rappresentato un cavallo, con attorno l'epigrafe ÆQVITAS REGNI. Dodici cavalli avevano il valore di un grano. I cavalli di Ferdinando I d'Aragona furono coniati nelle zecche di Amatrice, Aquila, Brindisi, Napoli e Sulmona. Il nome rimase poi a monete dello stesso valore anche se i tipi erano diversi come, ad esempio, quella battuta da Carlo VIII nel 1494. Dopo l'iniziale successo dei cavalli, il dominio aragonese e la discesa di Carlo VIII su Napoli portarono ad una facile concessione di zecca ed una conseguente perdita di peso della moneta che ne cagionarono ben presto il discredito. Con la perdita del suo valore, il cavallo fu abolito nel 1498 e sostituito con il "doppio cavallo" o da Federico d'Aragona. In seguito, nel 1626, sotto Filippo IV di Spagna fu nuovamente emesso il cavallo per breve tempo. I multipli (da 2, 3, 4, 6 e 9 cavalli) furono invece emessi fino a Ferdinando IV. Il 1804 fu battuta l'ultima moneta da tre cavalli ed i cavalli non furono più emessi: al loro posto il tornese del valore pari a 6 cavalli. (it)
  • Кава́лло (итал. cavallo — лошадь, конь, также cavalluzzo, cavallerazzo, callo) — медная монета, получившая своё название от выбитого на её реверсе коня. Это самая мелкая неаполитанская монета, — в начале её выпуска она приравнивалась к 1/6 торнезе, 1/12 серебряного грано, 1/120 карлино, 1/1200 золотого дуката и 1/7200 унции золотом. (ru)
dbo:thumbnail
dbo:wikiPageID
  • 22962780 (xsd:integer)
dbo:wikiPageLength
  • 1053 (xsd:nonNegativeInteger)
dbo:wikiPageRevisionID
  • 896197620 (xsd:integer)
dbo:wikiPageWikiLink
dbp:bot
  • noref (en)
dbp:date
  • May 2019 (en)
dbp:wikiPageUsesTemplate
dcterms:subject
gold:hypernym
rdf:type
rdfs:comment
  • El Cavall és una moneda de Nàpols, emesa en diferents èpoques entre els segles XV i xviii. Dotze cavalls equivalien a dos tornesos o un gra d'or (1/600 unces d'or). (ca)
  • Кава́лло (итал. cavallo — лошадь, конь, также cavalluzzo, cavallerazzo, callo) — медная монета, получившая своё название от выбитого на её реверсе коня. Это самая мелкая неаполитанская монета, — в начале её выпуска она приравнивалась к 1/6 торнезе, 1/12 серебряного грано, 1/120 карлино, 1/1200 золотого дуката и 1/7200 унции золотом. (ru)
  • The cavallo was a copper coin of southern Italy in the Renaissance. It was minted for the first time by King Ferdinand I of Naples in 1472. It gained its name from the figure of a horse on the reverse. The name later was used for coins of the same values but with different types such as that minted by Charles VIII of France at Naples in 1494. As its value decreased, the cavallo was abolished in 1498 and replaced with the doppio cavallo ("Double Cavallo"), also known as sestino, by Frederick I of Naples. (en)
  • Il cavallo è una moneta di rame emessa per la prima volta nel 1472 da Ferdinando I per Napoli e per la Sicilia. Al dritto portava la testa del re ed al rovescio un cavallo passante. Dal XIII secolo, la quantità d'argento nelle monete del regno andava facendosi sempre più scarsa, fino a raggiungere la proporzione di 1/16 d'argento per 15/16 parti di rame o anche 7/360 parti argento per 353/360 di rame con la sesta emissione di denari d'argento da parte di Federico II. Siccome i denarelli aragonesi erano coniati con una scarsa proporzione d'argento, e quindi considerevole il guadagno che la Regia Curia traeva da quella sleale monetazione, nel Reame e negli stati circonvicini era comune pratica falsificare le monete. (it)
rdfs:label
  • Cavall (moneda) (ca)
  • Cavallo (coin) (en)
  • Cavallo (moneta) (it)
  • Кавалло (монета) (ru)
owl:sameAs
prov:wasDerivedFrom
foaf:depiction
foaf:isPrimaryTopicOf
is dbo:currency of
is dbo:wikiPageDisambiguates of
is dbo:wikiPageWikiLink of
is dbp:currency of
is foaf:primaryTopic of
Powered by OpenLink Virtuoso    This material is Open Knowledge     W3C Semantic Web Technology     This material is Open Knowledge    Valid XHTML + RDFa
This content was extracted from Wikipedia and is licensed under the Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported License