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After the Communist rulership ended and the former Communist dictator Nicolae Ceaușescu was executed in the midst of the bloody Romanian Revolution of December 1989, the National Salvation Front (FSN) seized power, led by Ion Iliescu. The FSN transformed itself into a massive political party in short time and overwhelmingly won the general election of May 1990, with Iliescu as president. These first months of 1990 were marked by violent protests and counter-protests, involving most notably the tremendously violent and brutal coal miners of the Jiu Valley which were called by Iliescu himself and the FSN to crush peaceful protesters in the University Square in Bucharest.

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  • بعد إعدام نيكولاي تشاوتشيسكو في الثورة الرومانية (ديسمبر 1989)، صارت السلطة إلى «جبهة الإنقاذ الوطني» الرومانية بقيادة إيون إيليسكو. وحولت جبهة الإنقاذ الوطني نفسها إلى حزب سياسي، واكتسحت الانتخابات العامة في مايو 1990، وصار إيليسكو رئيسًا. شهدت الشهور الأولى احتجاجات واحتجاجات مضادة عنيفة، شارك فيها عمال مناجم «وادي جيو» الفحمية وغيرهم. تبنَّت الحكومة برنامجًا للخصخصة والإصلاحات الاقتصادية الخاصة بالسوق الحر، مُنتَهِجة نهجًا تدرُّجيًّا بدل العلاج بالصدمة. استمرت الإصلاحات الاقتصادية، وإن ظل النمو الاقتصادي طفيفًا حتى القرن الحادي والعشرين. وأما الإصلاحات الاجتماعية بعد الثورة فتضمنت: تخفيف القيود التي كانت مفروضة على منع الحمل والإجهاض. ولاحقًا أجرت الحكومات تغييرات سياسية اجتماعية أكثر. وأما الإصلاحات السياسية فقامت على دستور ديمقراطي جديد اتُّخذ في 1991. وفي هذا العام انقسمت جبهة الإنقاذ الوطني، فكان هذا بداية فترة حكومات ائتلافية، فترة استمرت إلى عام 2000 حين رجع الحزب الديمقراطي الاشتراكي (اسمه الآن: حزب الديمقراطية الاشتراكية في رومانيا) إلى السلطة وصار إيليسكو رئيسًا مرة أخرى (وكان رئيس الوزراء أدريان ناستاسه). خسرت هذه الحكومة في انتخابات 2004 وسط مزاعم وجود فساد، وأعقبتها ائتلافات غير مستقرة تعرضت لمزاعم شبيهة. في هذه الفترة اندمجت رومانيا في الغرب أكثر وأكثر، فصارت عضوًا في الناتو في 2004، وفي الاتحاد الأوروبي في 2007. (ar)
  • La historia de Rumanía después de 1989 estuvo marcada por los siguientes acontecimientos importantes: la revolución de 1989 hecho que condujo a la toma del poder exmiembros del Partido Comunista de segunda clase, encabezados por Ion Iliescu y Petre Roman, la transición de la economía socialista a la de mercado, la integración en la Unión Europea y la OTAN, la gestión los efectos de la Gran Recesión y la lucha contra la corrupción.​​​ (es)
  • After the Communist rulership ended and the former Communist dictator Nicolae Ceaușescu was executed in the midst of the bloody Romanian Revolution of December 1989, the National Salvation Front (FSN) seized power, led by Ion Iliescu. The FSN transformed itself into a massive political party in short time and overwhelmingly won the general election of May 1990, with Iliescu as president. These first months of 1990 were marked by violent protests and counter-protests, involving most notably the tremendously violent and brutal coal miners of the Jiu Valley which were called by Iliescu himself and the FSN to crush peaceful protesters in the University Square in Bucharest. Subsequently, the Romanian government undertook a programme of free market economic reforms and privatization, following a gradualist line rather than shock therapy throughout the early and mid 1990s. Economic reforms have continued, although there was little economic growth until the 2000s. Social reforms soon after the revolution included easing of the former restrictions on contraception and abortion. Later governments implemented further social policy changes. Political reforms have been based on a new democratic constitution adopted in 1991. The FSN split that year, beginning a period of coalition governments that lasted until 2000, when Iliescu's Social Democratic Party (then the Party of Social Democracy in Romania, PDSR, now PSD), returned to power and Iliescu again became President, with Adrian Năstase as Prime Minister. This government fell in the 2004 elections amid allegations of corruption, and was succeeded by further unstable coalitions which have been subject to similar allegations. During the recent period, Romania has become more closely integrated with the West, becoming a member of the North Atlantic Treaty Organization (NATO) in 2004 and of the European Union (EU) in 2007. (en)
  • In seguito alla rivoluzione che causò la caduta del regime imposto da Nicolae Ceaușescu, in Romania dopo il 1989 si verificò la transizione da un sistema economico-politico di tipo comunista ad un'economia di mercato e ad un sistema politico democratico. Il paese si dotò di una nuova costituzione (1991), fece fronte all'ammodernamento tecnologico-strutturale e si avvicinò diplomaticamente agli stati occidentali. Nonostante un periodo di confusione iniziale, il paese fece passi avanti anche nel campo delle riforme sociali e dei diritti umani. Negli anni 2000 fu superato il fenomeno delle mineriade, termine che faceva riferimento alle incursioni armate dei primi anni novanta da parte dei lavoratori del settore minerario ai danni della popolazione civile, spesso con l'assenso delle autorità politiche ed istituzionali. Rispetto ad altri paesi dell'ex blocco sovietico del Patto di Varsavia, come la Polonia, la completa transizione della Romania all'economia di mercato avvenne in maniera lenta, frutto della volontà delle élite politiche che guidarono il paese nei primi anni novanta. Nella maggior parte dei casi il potere decisionale fu in mano ad elementi che erano stati funzionari del regime o avevano avuto un ruolo politico attivo sotto il periodo comunista, tra i quali il primo presidente della repubblica Ion Iliescu (che ricoprì l'incarico tra il 1989 e il 1996 e nuovamente dal 2000 al 2004) e il primo presidente del consiglio Petre Roman. Le prime elezioni si tennero il 20 maggio 1990 e segnarono l'inizio della presidenza di Ion Iliescu, già leader del governo provvisorio, stratega e figura politica di maggior rilievo durante il periodo di transizione alla democrazia. Nel 1996 vi fu il primo avvicendamento alla presidenza della repubblica, con l'elezione del candidato del centro-destra liberale Emil Constantinescu. Dopo un nuovo periodo sotto il socialdemocratico Ion Iliescu, dal 2004 al 2014 il nuovo inquilino del palazzo Cotroceni, sede della presidenza della repubblica, fu Traian Băsescu, esponente del centro-destra. Lo stile politico di Băsescu, incline al protagonismo politico, tuttavia, fu contestato da diverse forze politiche di opposizione che, per la sua destituzione, organizzarono senza successo due referendum (2007 e 2012). Il 29 marzo 2004 il paese ufficializzò l'ingresso nella NATO, insieme a Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia, mentre il 1º gennaio 2007 entrò nell'Unione europea insieme alla Bulgaria. Nel complesso, le politiche economiche e strutturali di liberalizzazione dei mercati, a medio-lungo termine, portarono ad un miglioramento della condizione di vita degli abitanti (secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale il PIL a parità del potere di acquisto nel 1990 era di 172,5 miliardi di dollari, con un reddito pro capite di 7.355,22 dollari, mentre nel 2010 il PIL era di 339,3 miliardi di dollari con un reddito pro capite di 16.719,25 dollari), nonostante il livello medio dei salari (tra i più bassi d'Europa e superiori solo alla Bulgaria nella UE a 28), una massiccia emigrazione di forza lavoro (secondo la stima dell'ex presidente Traian Băsescu nel 2006 8 milioni di rumeni vivevano all'estero) e ad un andamento demografico generalmente negativo. La crisi economica internazionale esplose violentemente nel 2012, quando imponenti manifestazioni di piazza spinsero l'allora premier Emil Boc, figura sostenuta da Băsescu, a deporre il proprio mandato. Nel 2015, sotto la presidenza del liberale Klaus Iohannis (eletto nel 2014), in seguito alla tragedia della discoteca Colectiv di Bucarest, si verificarono nuove ampie proteste che costarono le dimissioni del primo ministro Victor Ponta, figura chiave del Partito Social Democratico in carica dal 2012 e coinvolto in numerosi scandali giudiziari. Sempre nel 2015, con Dacian Cioloș, successore di Ponta, la Romania visse l'esperienza del primo governo tecnico dell'epoca democratica. I romeni scesero nuovamente in piazza nel 2017, per manifestare contro un'ordinanza di modifica del codice penale ideata dal governo socialdemocratico di Sorin Grindeanu. Si trattò della più grande manifestazione dai tempi della rivoluzione del 1989. (it)
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  • La historia de Rumanía después de 1989 estuvo marcada por los siguientes acontecimientos importantes: la revolución de 1989 hecho que condujo a la toma del poder exmiembros del Partido Comunista de segunda clase, encabezados por Ion Iliescu y Petre Roman, la transición de la economía socialista a la de mercado, la integración en la Unión Europea y la OTAN, la gestión los efectos de la Gran Recesión y la lucha contra la corrupción.​​​ (es)
  • بعد إعدام نيكولاي تشاوتشيسكو في الثورة الرومانية (ديسمبر 1989)، صارت السلطة إلى «جبهة الإنقاذ الوطني» الرومانية بقيادة إيون إيليسكو. وحولت جبهة الإنقاذ الوطني نفسها إلى حزب سياسي، واكتسحت الانتخابات العامة في مايو 1990، وصار إيليسكو رئيسًا. شهدت الشهور الأولى احتجاجات واحتجاجات مضادة عنيفة، شارك فيها عمال مناجم «وادي جيو» الفحمية وغيرهم. في هذه الفترة اندمجت رومانيا في الغرب أكثر وأكثر، فصارت عضوًا في الناتو في 2004، وفي الاتحاد الأوروبي في 2007. (ar)
  • After the Communist rulership ended and the former Communist dictator Nicolae Ceaușescu was executed in the midst of the bloody Romanian Revolution of December 1989, the National Salvation Front (FSN) seized power, led by Ion Iliescu. The FSN transformed itself into a massive political party in short time and overwhelmingly won the general election of May 1990, with Iliescu as president. These first months of 1990 were marked by violent protests and counter-protests, involving most notably the tremendously violent and brutal coal miners of the Jiu Valley which were called by Iliescu himself and the FSN to crush peaceful protesters in the University Square in Bucharest. (en)
  • In seguito alla rivoluzione che causò la caduta del regime imposto da Nicolae Ceaușescu, in Romania dopo il 1989 si verificò la transizione da un sistema economico-politico di tipo comunista ad un'economia di mercato e ad un sistema politico democratico. Il paese si dotò di una nuova costituzione (1991), fece fronte all'ammodernamento tecnologico-strutturale e si avvicinò diplomaticamente agli stati occidentali. Nonostante un periodo di confusione iniziale, il paese fece passi avanti anche nel campo delle riforme sociali e dei diritti umani. Negli anni 2000 fu superato il fenomeno delle mineriade, termine che faceva riferimento alle incursioni armate dei primi anni novanta da parte dei lavoratori del settore minerario ai danni della popolazione civile, spesso con l'assenso delle autorità p (it)
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  • History of Romania (1989–present) (en)
  • تاريخ رومانيا منذ 1989 (ar)
  • Historia de Rumania (1989-presente) (es)
  • Storia della Romania dopo il 1989 (it)
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